martedì 20 gennaio 2015

Il grande bluff: la sicurezza fotobiologica

Ebbene si, non sono un fan della EN62471. Intanto finora abbiamo vissuto tranquillamente senza (e non credo nessuno ne sentisse la mancanza). E il motivo è molto semplice: è una prova poco utile. Perché non inutile? Perché in effetti qualche bambino (o qualche stolto) coi LED potrebbe farsi male, ma basterebbe qualche piccola accortezza che la prova sarebbe inutile. Vogliamo fare delle misure? Ad esempio si potrebbe legare direttamente l'intensità (le candele) ad una distanza di sicurezza. E invece no: si fa una norma complicatissima (la EN62471), un "rapporto tecnico" (IEC/TR 62778) molto penalizzante da un lato, e che non dà i limiti per i gruppi RG0 se non misurando la luminanza, o per la soglia RG1 i LUX con la temperatura di colore, ed il gioco è fatto. I paladini dell'utente sicuro sono serviti. E (se non ho letto male) nella nuova EN60598-1 la IEC/TR 62778 si applicherà a tutte le sorgenti (ma prendetela col beneficio di inventario, non l'ho ancora letta bene). Se è così vedremo presto gli effetti di cotanta "accortezza"... 
 
UPDATE: per essere una norma "empirica" la 62778 non è poi così male; certo ci vuole la strumentazione adatta, ma non serve certo la strumentazione per fare le prove della 62471. Insomma, piuttosto che niente meglio piuttosto.

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