venerdì 12 dicembre 2014

Marcatura CE, marchio nazionale, ENEC ed ENEC PLUS. Quali sono le differenze? (parte prima)

Quali sono le differenze tra il CE, un marchio nazionale, e il marchio ENEC?
Intanto chiariamo che il CE non è un marchio, ma una marcatura. In pratica la marcatura CE è una autocertificazione. La marcatura CE nasce dalle direttive 73/23 e 93/68 (aggiornate nella 2006/95/CE, ma è appena uscita la 2014/35/UE) che per farla breve dicono che un prodotto (qualunque prodotto elettrico) prima di essere immesso sul mercato deve essere marcato con la marcatura CE, con cui un fabbricante (o un importatore) si assume la responsabilità legale del prodotto. Prima di mettere la marcatura CE però il fabbricante deve preparare un fascicolo tecnico che dimostra la rispondenza dei prodotti ai requisiti essenziali di sicurezza della direttiva; la conformità alle norme del prodotto garantisce il rispetto di tali requisiti (si dice che la norma dà presunzione di conformità).
Ricapitoliamo: le direttive riguardano in generale tutti i prodotti; per la rispondenza ai loro requisiti si applicano le norme che sono specifiche dei prodotti (ad esempio piccoli elettrodomestici, apparecchi di illuminazione, frigoriferi, ecc.).
Trattandosi di una autocertificazione il fabbricante può farsi le prove in casa, sempre che abbia le attrezzature e il personale preparato all'esecuzione delle prove; in pratica però succedono tre cose: 
- il fabbricante (o rammentiamolo, l'importatore) si attrezza con gli strumenti necessari e assume un tecnico che prepara i fascicoli tecnici (e magari segue la qualità, o altro);
- il fabbricante non ha il personale qualificato e preferisce appoggiarsi a strutture esterne per la preparazione del test report (consulenti o enti di certificazione);
- il fabbricante preferisce rischiare e non fa nulla. 
Ora il problema è che il deterrente per il fabbricante che non fa nulla è quasi nullo: i controlli sul mercato sono piuttosto scarsi, e le probabilità di subire controlli sono piuttosto basse. Anche se scarse però le probabilità ci sono, e se il fabbricante non ha la documentazione a posto sono già multe piuttosto salate. 
Molto peggio se succede un incidente: in tal caso parte lo schiaccia sassi e per il costruttore non a posto sono guai grossi. Intanto prende una bella multa, e se il prodotto non è conforme viene ritirato dal mercato, segnalato in ambito comunitario e se effettivamente pericoloso viene anche segnalato sui giornali (sempre a spese del fabbricante). In pratica per il costruttore poco scrupoloso è il fallimento: dopo una tale pubblicità, chi comprerebbe più un prodotto da quella ditta? (Segue). 
 
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