mercoledì 25 febbraio 2015

La nuova norma EN60598: novità (1)

Iniziamo una serie di articoli che riportano le modifiche della EN60598-1/10a edizione rispetto la vecchia norma EN60598-1/9a ed.
In caso di necessità, si consiglia di acquistare la norma presso la libreria del CEI (a Milano).
3.2 MARCATURA
Viene introdotto il nuovo simbolo che indica la pericolosità ottica: per illustrare che l'apparecchio potrebbe essere pericoloso si indica di "Non fissare direttamente la sorgente di illuminazione".
La prescrizione viene verificata in 4.24.2 "Pericolo per la retina da luce blu" (nuovo paragrafo). Vengono date le indicazioni per la verifica e la norma di riferimento.  
 
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domenica 22 febbraio 2015

Apparecchi che passione

Come consulente del settore dell'illuminazione mi capita spesso di vedere degli apparecchi che molti definirebbero "belli", ovvero di design. Di recente mi è capitato di partecipare anche allo sviluppo dei prodotti di una nota marca della moda (in realtà mi capita spesso di lavorare per marchi "blasonati", ma questo li batte tutti: il fatturato è a 9 zeri, e ho detto tutto). Anche se la mia personale preferenza va ai modelli "tecnici" devo dire che i prodotti di questo famoso marchio sono spettacolari; d'altronde per acquistarli bisogna sborsare parecchie migliaia di euro: linea, materiali e finiture sono già evidenti nei prototipi che ho in prova. Mi capita raramente di vedere apparecchi di design che siano ricercati anche sotto l'aspetto tecnico (e questi non fanno eccezione, a parte alcuni dettagli che peraltro gli ho suggerito io...) ovvero che riescano a coniugare l'estetica alla performance. Forse però mi sta per capitare sottomano una famiglia di prodotti che riusciranno a stupirmi: il che sarebbe raro, oramai in più di trent'anni di attività ho visto veramente di tutto. Ovviamente non posso dire nulla, e non ho intenzione di fare i nomi dei miei clienti e/o dei prodotti che sono brevettati (sono tenuto alla riservatezza) ma se le premesse saranno rispettate, e fossi autorizzato, potrei fare uno strappo alla regola.... ;-) 
 
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E' in uscita la CEI EN 60598-1/2015

Al CEI si sta lavorando al controllo della traduzione dell'ultima edizione (la 10a) della norma EN60598. Il comitato si è diviso i capitoli della norma e a breve il lavoro dovrebbe essere riconsegnato. Nei prossimi mesi (Marzo?) la versione italiana dovrebbe essere disponibile. 
 
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lunedì 26 gennaio 2015

Controlli sul mercato? Oh yes!

Colpirne uno per educarne cento. OK, le norme sono una gran rottura di scatole, la burocrazia pure, ecc.ecc. Ricordiamo però cosa prescrivono le leggi in vigore: per il materiale elettrico commercializzato sul territorio europeo si applicano le direttive; le direttive in soldoni richiedono che prima di immettere un prodotto sul mercato, occorre apporre sullo stesso la marcatura CE; la marcatura CE però si può mettere se si è preparato il "fascicolo tecnico", ovvero si sono eseguite le prove applicando le norme in vigore e si è in possesso di un test report. Chi segue la procedura corretta? Quasi nessuno: i controlli sul mercato vengono fatti poco e male; numericamente sono ridicoli, e si fanno anche prelievi di grosse aziende che solitamente sono quelle che sono a posto, o perché dotate di strutture interne, o perché hanno i prodotti marchiati e certificati da un ente. Anche qui non mancano le eccezioni, ma non facciamo nomi (potreste rimanere sorpresi). 
In ogni caso pare che la pacchia stia per finire: mi è giunta all'orecchio la notizia che un ente stia potenziando la struttura dei controlli sul mercato (probabilmente in accordo col ministero dello sviluppo economico); questo significa che i controlli sul mercato stiano per aumentare. Ovviamente auspico che i controlli siano tanti e mirati: a fare un po' di pulizia togliendo di mezzo "i soliti furbetti" innanzi tutto ne guadagna il mercato, ovvero gli utenti, avendo la certezza che il ministero vigila sui prodotti venduti. Ne guadagnerebbero anche le aziende serie che altrimenti si trovano a confrontarsi con aziende sleali che risparmiano sulla sicurezza. Spero che i controlli siano fatti anche su prodotti di aziende europee (tedesche in primis): vedremo se i tanto ligi tedeschi sono così immacolati come si spacciano di essere, e su prodotti di aziende cinesi: gli importatori troppo spesso fanno "orecchie da mercante" agli obblighi di legge proponendo dichiarazioni fatte in Cina che legalmente valgono meno della carta su cui sono stampati. C'è un mercato anche di consulenti che propongono i loro servizi per fare in modo che sul mercato finiscano solo prodotti testati: in questo momento questo mercato è al lumicino: i clienti scorretti penalizzano anche chi si propone di collaborare con loro per vendere prodotti sicuri. La chiusura di un laboratorio o di uno studio di consulenza è un brutto segnale: significa perdita di professionalità, e indice di poca qualità sul mercato. Speriamo che le cose stiano per cambiare. 
 
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martedì 20 gennaio 2015

Il grande bluff 2: la ISO17025

Va bene, stanotte ho dormito male. Però ci sono delle cose che proprio non riesco a farmele andare giù, e una di queste è la famigerata ISO17025. Perché non mi va giù? Perché è una norma che non serve a (quasi) nulla, se non a complicarsi (e a complicare) la vita. Il motivo è molto semplice, ma occorre spiegare cos'è la norma ISO17025: è la norma che disciplina i laboratori di prova (è la ISO9000 dei laboratori). Ora, va bene che bisogna normare tutto, e posso capirlo per i centri di taratura o gli enti di certificazione, ma santo Iddio: per un "banale" laboratorio che fa prove non bastava richiedere "solo" la taratura periodica degli strumenti? NO! Oltre a quello bisogna registrare tutto, ma anche il modulo deve essere registrato. Si applicano le norme? Bene, ma bisogna spiegare come si applicano,,, ora capisco che nessuno nasce imparato, e io posso scrivere tutto, ma tanto se uno non si fa un annetto di gavetta, ma con uno bravo, col cazzo che arriva il primo che passa, legge il manuale e diventa il signore delle misure. Chiaro? E cinque anni di istituto tecnico dove li mettiamo? E poi dove sta scritto che per fare una prova occorre avere materialmente tutte le attrezzature? ESEMPIO: la norma nel paragrafo delle regolazioni meccaniche prescrive che le parti regolabili siano movimentate per tutta l'estensione per 15-150-1500 cicli a seconda del tipo di prodotto. Ora il buon Dio (quello di prima) ci ha dotati di manine, braccine, e cervello (ma non tutti, purtroppo), per cui le regolazioni me le posso fare da solo. E invece no: per fare i cicli a quanto pare dovrei comprarmi un robottino. Lo posso dire? Ma vaccaghèr... 
 
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Il grande bluff: la sicurezza fotobiologica

Ebbene si, non sono un fan della EN62471. Intanto finora abbiamo vissuto tranquillamente senza (e non credo nessuno ne sentisse la mancanza). E il motivo è molto semplice: è una prova poco utile. Perché non inutile? Perché in effetti qualche bambino (o qualche stolto) coi LED potrebbe farsi male, ma basterebbe qualche piccola accortezza che la prova sarebbe inutile. Vogliamo fare delle misure? Ad esempio si potrebbe legare direttamente l'intensità (le candele) ad una distanza di sicurezza. E invece no: si fa una norma complicatissima (la EN62471), un "rapporto tecnico" (IEC/TR 62778) molto penalizzante da un lato, e che non dà i limiti per i gruppi RG0 se non misurando la luminanza, o per la soglia RG1 i LUX con la temperatura di colore, ed il gioco è fatto. I paladini dell'utente sicuro sono serviti. E (se non ho letto male) nella nuova EN60598-1 la IEC/TR 62778 si applicherà a tutte le sorgenti (ma prendetela col beneficio di inventario, non l'ho ancora letta bene). Se è così vedremo presto gli effetti di cotanta "accortezza"... 
 
UPDATE: per essere una norma "empirica" la 62778 non è poi così male; certo ci vuole la strumentazione adatta, ma non serve certo la strumentazione per fare le prove della 62471. Insomma, piuttosto che niente meglio piuttosto.

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