giovedì 4 dicembre 2014

Resistenza degli apparecchi a LED agli impulsi di tensione (e relative prove EMC)

Gli apparecchi a LED devono essere conformi anche alla direttiva EMC, quindi devono fare tutte le relative prove di compatibilità elettromagnetica. Già, ma quali prove? 
Intanto tutti i prodotti devono superare le prove di emissione (condotte e irradiate) per verificare che l'apparecchio sotto test non superi certi limiti, onde evitare che i disturbi se eccessivi possano creare problemi ad altri apparecchi collegati sulla stessa linea (disturbi condotti) o posti nelle vicinanze (disturbi irradiati). Queste prove sono da fare sempre, dato che i disturbi, per la presenza dell'involucro, e la posizione relativa dei conduttori (interni ed esterni, e/o primari e secondari se presenti, a bassa o alta frequenza, ecc.) possono dare esiti differenti. In caso di esiti negativi la cosa più semplice è fare qualche prova: a volte è sufficiente "disaccoppiare" i conduttori se sono sovrapposti (l'interferenza è nulla se i cavi sono a 90° tra di loro, ma a volte basta allontanarli) o schermare dei cavi interni; se non è possibile o non ci sono risultati apprezzabili si può modificare l'apparecchio con l'aggiunta di filtri come piccoli condensatori, induttanze, o anelli in materiale ferromagnetico; una soluzione radicale può essere quella di sostituire un alimentatore che non si riesca a ricondurre sotto i limiti di disturbo indicati nelle norme. 
Per quanto riguarda la verifica dell'immunità, se il componente principale (o il gruppo di componenti) è già stato verificato, queste verifiche non sono più necessarie. La cosa importante però è che questi test siano già stati eseguiti. Attenzione: se in presenza di un alimentatore possiamo stare abbastanza tranquilli (è l'ingresso dell'unità di alimentazione che deve reggere gli sbalzi ed i picchi di rete) in caso di LED funzionanti a 230V collegati direttamente alla rete la faccenda è molto più delicata. Ricordiamo che i LED sono dispositivi a semiconduttore, e se possono reggere bene 230V, quando siamo in presenza di picchi di rete è molto probabile che in assenza di protezioni specifiche i LED saltino (vanno in corto e non funzionano più). Questa cosa è ancora più sentita sugli apparecchi per esterni che sono soggetti a sollecitazioni e picchi più elevati rispetto ad apparecchi installati in interni. Attualmente un grosso problema infatti è presente sulle armature stradali in classe II: mancando la messa a terra, è molto difficile filtrare adeguatamente la rete; in mancanza della terra su cui scaricare i disturbi bloccati dai filtri (induttanze, condensatori ma anche scaricatori, detti SPD o VDR) non è semplice risolvere certi problemi. Per farci una idea, su un prodotto per esterni andrebbe eseguita una prova di scariche sulla rete con picchi a 6000V. Fare i test, anche se costosi, previene situazioni ancora peggiori, dove oltre al danno diretto (sostituzione dei prodotti) c'è un danno di immagine. L'azienda diligente in caso di problemi non si limita a fare una sostituzione, ma fa anche una analisi e provvede a fornire un prodotto modificato (altrimenti la serie di sostituzioni rischia di essere piuttosto lunghetta...).  Ovviamente l'azienda veramente diligente fa i test PRIMA... mai il detto PREVENIRE E' MEGLIO CHE CURARE è stato più azzeccato. 
 
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